La scala dei Filosofi
In uscita il 20-11-19
Aleister Crowley già all'inizio del secolo scorso, e più precisamente al Cairo dove si trovava nel 1904, predisse l'avvento del nuovo eone, il quinto, al quale assegnò il nome di Horus. Secondo la scala dei tempi geologici esso corrisponderebbe all'Era Quintenaria. Gli stessi sacerdoti maya avevano previsto il passaggio dal quarto mondo al quinto, datandolo al 21 dicembre 2012. Le cose sono andate poi diversamente, con uno scarto di più di 100 anni nel primo caso e di soli due mesi nel secondo. L' 11 febbraio 2013 l'allora Papa della Chiesa romana decise di "rimanere nascosto" e di abdicare a favore di un nuovo Papa che non solo ha scelto un nome ch'è espressione dell'intendimento da parte della Chiesa di ritornare alle proprie origini, ma che nel discorso di presentazione al mondo asserì di "venire dalla fine del mondo". Di quale mondo, se non del quarto? Oggi abbiamo due Papi, uno "nero", "occulto", "nascosto" (come già disse Gesù a proposito del suo ritorno) e l'altro
"bianco". Nello zodiaco egizio di Dendera il segno dell'ariete corrisponde al Dio Nascosto Amun. Il termine usato dal Papa abdicante nell'accezione della di Lui volontà di "rimanere nascosto" è stato traslato nella liturgia cattolica col mutato significato di "fine". Al termine della liturgia il sacerdote celebrante pronuncia il termine "amen" la cui assonanza con "amun" è piuttosto evidente.
Il potere delle due chiavi si è così espresso nella chiusura del IV Eone di Osiride e nell'apertura del V Eone di Horus. Per di più il Papa Bianco proviene dall'occidente e dall'america latina (altro riferimento alla cultura andina). Aleister Crowley aveva inoltre previsto la Caduta del Grande Equinozio d'Autunno, la quale andrebbe in realtà riferita alla precessione degli equinozi e cioè al passaggio dall'era dei Pesci a quella dell'Acquario, ciascuna della durata media di 2160 anni. In verità il segno dell'acquario non si limita soltanto a sancire l'inizio di una nuova era precessionale, ma ha a che fare con le rotazioni effettuate dall'intera nostra galassia. Se si fa riferimento all'albero cabalistico si noterà che gli eoni sono in numero di 22 (quanti sono gli Arcani Maggiori dei Tarocchi e le lettere dell'alfabeto ebraico) e che, mentre
il quarto conduce dalla sefira di Malkuth a quella di Nezach ed è contrassegnato dal segno dei Pesci, il quinto conduce da Yesod a Nezach ed è contrassegnato dal segno dell'Acquario. Importante è tuttavia il segnalare che ciascuno di questi eoni ha una durata pari a circa 200 milioni di anni, ch'è il tempo impiegato dalla nostra galassia per compiere una rotazione completa. Dunque, i fatti sono per noi molto chiari: è in corso un interregno di passaggio tra il quarto ed il quinto eone; ciascun eone ha una durata di 200 milioni di anni (altro che i 2.000 indicati dal Crowley, dal quale noi ci distanziamo), pari ad un'intera rotazione della nostra Via Lattea, la quale sta così riposizionandosi nella sua posizione originaria; l'oggetto "galassia" corrisponde al vishudda-chakra, che presiede alla comunicazione verbale (da cui il termine "logos" o "verbo"); questo "cambiamento" o "nuovo inizio" va orientato ad occidente, dunque ad ovest, e non solo da un punto di vista precessionale (inclinazione dell'asse terrestre e precessione equinoziale riferita alle costellazioni circumpolari: il polo nord celeste, ch'è strumento astronimico puramente fittizio e quindi inesistente, è ora il più vicino possibile all'alfa minoris, la stella polare dell'Orsa Minore, ma è destinato ad allontanarsi progressivamente da essa). Se si fa riferimento ad uno dei simboli più antichi, quello della croce, si noterà che nello segnarsi il fedele parte da nord, traccia una verticale fino al sud, si tocca la spalla destra ad est (poichè il fedele si pone di fronte a Dio) ed infine quella sinistra ad ovest. L'occidente, da un punto di vista creativo, rappresenta perciò la messa a terra finale di tutto il processo coagulatorio e creativo. Tuttavia noi ci troviamo in fase pralaica, poichè quella kalpica si è già conclusa più di 800 milioni di anni fa. La Via di riferimento è quella della Mano Sinistra, tantrica e shivaita, nonchè
dissolutoria di tutto ciò che è stato in precedenza creato.
MAURO ARDENGHI
Mauro Ardenghi è nato a Cremona il 12 Giugno del 1959. Dopo essersi laureato in Storia dell'Arte si è dedicato per qualche anno all'insegnamento prima d'intraprendere un percorso che l'ha portato in seguito ad operare nel sociale. Musicista e scrittore, si è occupato nel tempo di grafica, poesia (vincitore del premio Città di Cremona nel 1980), critica musicale, esoterismo e studio comparato delle Religioni. Attualmente vive a Cremona, dove svolge la sua attività di saggista.
Flash di Cobalto
"Un flash di Cobalto albeggia ad ovest" (dal testo di "Cobalto")
Aleister Crowley già all'inizio del secolo scorso, e più precisamente al Cairo dove si trovava nel 1904, predisse l'avvento del nuovo eone, il quinto, al quale assegnò il nome di Horus. Secondo la scala dei tempi geologici esso corrisponderebbe all'Era Quintenaria. Gli stessi sacerdoti maya avevano previsto il passaggio dal quarto mondo al quinto, datandolo al 21 dicembre 2012. Le cose sono andate poi diversamente, con uno scarto di 100 anni nel primo caso e di soli due mesi nel secondo. Oggi, 11 febbraio 2014, è una ricorrenza molto importante; esattamente un anno fa è iniziato l'interregno che segna il passaggio tra i due eoni. Esattamente un anno fa l'allora Papa della Chiesa romana decise di "rimanere nascosto" e di abdicare a favore di un nuovo Papa che non solo ha scelto un nome ch'è espressione dell'intendimento da parte della Chiesa di ritornare alle proprie origini, ma che nel discorso di presentazione al mondo asserì di "venire dalla fine del mondo". Di quale mondo, se non del quarto? Oggi abbiamo due Papi, uno "nero", "occulto", "nascosto" (come già disse Gesù a proposito del suo ritorno) e l'altro "bianco". Il potere delle due chiavi si è così espresso nella chiusura del IV Eone di Osiride e nell'apertura del V Eone di Horus. Per di più il Papa Bianco proviene dall'occidente e dall'america latina (altro riferimento alla cultura andina). Aleister Crowley aveva inoltre previsto la Caduta del Grande Equinozio d'Autunno, la quale andrebbe in realtà riferita alla precessione degli equinozi e cioè al passaggio dall'era dei Pesci a quella dell'Acquario, ciascuna della durata media di 2160 anni. In verità il segno dell'acquario non si limita soltanto a sancire l'inizio di una nuova era precessionale, ma ha a che fare con le rotazioni effettuate dall'intera nostra galassia. Se si fa riferimento all'albero cabalistico si noterà che gli eoni sono in numero di 22 (quanti sono gli Arcani Maggiori dei Tarocchi e le lettere dell'alfabeto ebraico) e che, mentre il quarto conduce dalla sefira di Malkuth a quella di Nezach ed è contrassegnato dal segno dei Pesci, il quinto conduce da Yesod a Nezach ed è contrassegnato dal segno dell'Acquario. Importante è tuttavia il segnalare che ciascuno di questi eoni ha una durata pari a circa 200 milioni di anni, ch'è il tempo impiegato dalla nostra galassia per compiere una rotazione completa. Se si chiama poi in causa la "tecnica" tantrica e si fa riferimento ai 7 chakras ed alle loro rispettive valenze cromatiche, si noterà che il colore più caldo, vale a dire il rosso, corrisponde al muladhara-chakra (malkuth per la qabballah), ovverosia il pianeta terrestre, l'arancione allo svadhishtana-chakra (satellite lunare), il giallo al manipura-chakra ed alla stella solare (plesso solare), il verde all'anahata-chakra cardiaco (stella polare e costellazioni circumpolari legate alla precessione degli equinozi) ed il blu alla stessa galassia denominata Via Lattea (Iside, Hathor "dalle corna di vacca", Astarte...). Dunque, i fatti sono per noi molto chiari: è in corso un interregno di passaggio tra il quarto ed il quinto eone; ciascun eone ha una durata di 200 milioni di anni (altro che i 2.000 indicati dal Crowley, dal quale noi ci distanziamo), pari ad un'intera rotazione della nostra Via Lattea, la quale sta così riposizionandosi nella sua posizione originaria; l'oggetto "galassia" corrisponde al vishudda-chakra, che presiede alla comunicazione verbale (da cui il termine "logos" o "verbo") e quindi al colore blu; questo "cambiamento" o "nuovo inizio" va orientato ad occidente, dunque ad ovest, e non solo da un punto di vista precessionale (inclinazione dell'asse terrestre e precessione equinoziale riferita alle costellazioni circumpolari: il polo nord celeste, ch'è strumento astronimico puramente fittizio e quindi inesistente, è ora il più vicino possibile all'alfa minoris, la stella polare dell'Orsa Minore, ma è destinato ad allontanarsi progressivamente da essa). Se si fa riferimento ad uno dei simboli più antichi, quello della croce, si noterà che nello segnarsi il fedele parte da nord, traccia una verticale fino al sud, si tocca la spalla destra ad est (poichè il fedele si pone di fronte a Dio) ed infine quella sinistra ad ovest. L'occidente, da un punto di vista creativo, rappresenta perciò la messa a terra finale di tutto il processo coagulatorio e creativo. Tuttavia noi ci troviamo in fase pralaica, poichè quella kalpica (varaha= cinghiale come terzo avatara di Vishnu) si è già conclusa più di 800 milioni di anni fa. La Via di riferimento è quella della Mano Sinistra, tantrica e shivaita, nonchè dissolutoria di tutto ciò che è stato in precedenza creato. Questo è il senso più recondito del "Presagio" annunciato più di 30 anni fa da Cobalto. In fase dissolutoria il tracciato del segno della croce va fatto partire proprio da occidente, il quale rappresenta così il vero punto di partenza per l'iniziazione alla Via della Mano Sinistra. AR