La scala dei filosofi
-INTRODUZIONE:
In un breve articolo pubblicato sulla rivista "Le Voile d'Isis" nel dicembre del 1931, René Guénon fa riferimento ad uno dei due progenitori della razza umana post-diluviana: Adamo. Se Eva è da considerarsi "la madre di tutti i viventi", dunque dell'intera umanità post-diluviana, il nome Adam viene da lui tradotto letteralmente con l'aggettivo "rosso", il che avrebbe delle inconfutabili relazioni con la tradizione ebraica e con la razza semitica stessa. Altre ipotesi vengono da lui prese in considerazione, prima tra tutte la derivazione del nome Adam da Adamah, ovverosia la "terra". Conseguentemente a ciò il nome Adam si riferirebbe a colui ch'è stato "tratto dalla terra". Adamah non è da considerarsi la "terra" in generale (erets) e nemmeno l'elemento terra (iabashah, il cui senso originario starebbe ad indicare l"aridità" dell'elemento terra). Il riferimento è all'argilla rossa che per le sue qualità si presta assai bene ad essere modellata dal "vasaio". L'argilla rossa possiede in potenza la capacità di ricevere e di produrre forme finite, il che rimanda alla creazione di esseri manifestati dalla sostanza primordiale indifferenziata.
Un’altra ipotesi vorrebbe che il nome Adam derivasse dal termine "dam", che letteralmente significa "sangue” ed è comune sia all'ebraico che all'arabo. Il sangue è un liquido rosso e l'uomo sarebbe stato chiamato Adam per via del colore rosso del suo sangue.
Ma il fatto di possedere del sangue di colore rosso accomuna l'uomo alle specie animali che popolano la terra; dunque non è una sua caratteristica specifica.
Il sangue costituisce, sostiene il Guénon, uno dei legami esistenti tra il corpo materiale e fisico dell'uomo ed il suo corpo sottile, ovverosia l'anima (nephesh), il principio vivificatore ed animatore dell'essere. Il corpo sottile di origine astrale, nella tradizione induista, viene chiamato "Taijasa" a causa della sua analogia con l'elemento igneo, il fuoco o "tejas". Questi si polarizza in luce e calore, ch’è quanto il sole fornisce agli esseri terrestri per la loro sopravvivenza.
La tradizione islamica c'informa che gli angeli ("i luminosi", gli elohim o i deva) vennero creati dal "fuoco o luce divina" e che coloro che si ribellarono assieme a Iblis (l'angelo ribelle, il "lucifero" della tradizione giudaico-cristiana) persero la loro luminosità, conservando unicamente un oscuro calore. Una perdita di "luminosità" che corrispose ad una perdita di sapienza e di conoscenza, relegandoli così nel fuoco degli inferi.
Il breve articolo si conclude sostenendo che tra i derivati della radice Adam v'è il termine Edom, che letteralmente significa "rosso di capelli". Nella Bibbia, Edom è il soprannome di Esaù, da cui il termine di Edomiti dato ai suoi discendenti e quello di Idumea (al femminile) dato alla loro terra. In conclusione il nome Adam starebbe a designare un "essere rosso", o comunque un essere appartenente ad una razza "rossa"; e nella misura in cui si sta trattando dell'umanità post-diluviana si potrebbe ipotizzare una discendenza di essa da Adam o da Sem, figlio di Noè, il patriarca post-diluviano. Dunque di una razza semitica e post-diluviana la cui cultura ha informato di sè tutte e tre le religioni monoteistiche e patriarcali.